Federmanager propone alle aziende un manager a tempo per rilanciarsi
Un dirigente a tempo, che lavorando in team, aiuti le aziende ad affrontare situazioni di cambiamento; un inserimento temporaneo in azienda di professionisti qualificati, con deleghe, obiettivi e tempi predeterminati. Questo in sintesi il progetto partito da Federmanager, l’associazione di categoria dei manager. Il primo punto di contatto tra l’impresa ed il temporary management è lo sportello; attraverso Federmanager o altre associazioni di categoria, l’azienda espone i propri problemi, fino alla definizione dei contorni della questione che intende risolvere, come la sistemazione dei conti, l’apertura a nuovi mercati o la gestione di nuovi progetti. Il primo approccio può dare luogo a semplici consigli, oppure rappresentare l’inizio di un percorso di collaborazione, individuando le figure professionali da coinvolgere..


Federmanager ha analizzato i problemi più ricorrenti a cui le aziende vanno incontro e dove il manager a tempo può intervenire con la sua competenza e professionalità. Il problema più ricorrente evidenziato dalle imprese sono le finanze scarse o insufficienti a seguito di riduzioni di fatturato o di ritardi negli incassi, che spesso sono sintomo di problemi più complessi. Altre imprese hanno difficoltà a relazionarsi con gli istituti di credito perché manca una pianificazione finanziaria; alcune aziende necessitano di una ristrutturazione per migliorare l’efficienza e ridurre i costi, altre ancora hanno l’esigenza di proteggere la propria quota di mercato e di conquistarne di nuove.

Un tema concreto e molto attuale in questo periodo di stretta creditizia, risiede ad esempio nelle consulenze per l’accesso alla finanza agevolata, che riduce i costi delle imprese attraverso l’impiego di contributi economici, messi a disposizione da enti o istituzioni, come l’Unione Europea.
L’obiettivo del progetto di Federmanager è dunque quello di combattere la crisi delle aziende, soprattutto le piccole e medie imprese, con un’iniezione di managerialità. 
La redazione
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