Ragazza con visore virtuale ad un coro di formazione

Come tutti possiamo trasformarci

Immaginate di entrare in una stanza vuota, indossare un visore dall’aria estremamente tecnologica, impugnare due joystick, che nel visore vi appariranno come le vostre stesse mani, e trasformarvi in un tecnico che sta montando una fotocopiatrice in un ufficio, o in un operaio specializzato mentre ripara una linea elettrica ad alta tensione.
Potete anche diventare il commesso di un’importante catena di distribuzione americana, mentre si addestra a gestire la complessità di una giornata di Black Friday, oppure di un impiegato di banca che impara a reagire in modo corretto ad una rapina.

Molte e diverse esperienze possono essere vissute in modo molto realistico, anche se in un ambiente di realtà virtuale. Per esempio, si può simulare di camminare su di un asse posto tra due grattacieli, ma non riuscire a farlo per l’intensità delle emozioni che la percezione virtuale suscita, o imparare a sciare buttandosi realmente per terra nella paura di scontrarsi con un ostacolo che in realtà esiste solo come immagine nel visore.

Da molti anni esistono simulatori virtuali utilizzati a scopo formativo che insegnano a condurre un treno o aiutano a prendere un brevetto di volo.

Oggi queste tecnologie sono alla portata di tutti.

L’implementazione delle tecniche di realtà virtuale è attualmente molto avanzata e comprende diverse possibili applicazioni tecniche. Consente di sperimentare, in un contesto tridimensionale, abilità e competenze, come nel caso dei tecnici citati all’inizio, della camminata tra grattacieli, o del corso di sci.

Realtà virtuale, realtà aumentata e video immersivi ti proiettano in situazioni nuove consentendo scelte multiple ed addestrandoti alla reazione più appropriata.

Alcune delle esperienze possibili in ambito tecnico-formativo che permettono di fare sono:

  • Se il programma lo prevede, registrare le reazioni dei soggetti durante le sessioni di addestramento, per poi utilizzarle in fase di feedback.
  • Prestare assistenza a distanza ad un tecnico che deve effettuare manutenzioni o operazioni pericolose.
  • Interfacciarsi con un selezionatore virtuale, che non avrà forse il livello di empatia di una persona reale, ma che sarà in grado di attenersi in modo più costante ad un protocollo di valutazione predefinito.

È facilmente intuibile come queste tecnologie rendano i processi di apprendimento più efficienti e, pare, anche più efficaci. Malgrado i costi di impianto in hardware e software sono ancora elevati, i vantaggi più evidenti del loro utilizzo riguardano la possibilità di formare numeri molto significativi di persone senza costi di trasporto, di raggiungere dipendenti situati in altri continenti, e di standardizzare l’esperienza di formazione.

È possibile anche sperimentare, attraverso giochi di ruolo virtuali, cambiamenti percettivi potenti ed efficaci che fanno dire a Mel Slater, professore di Virtual Reality all’Università di Barcellona:

“Virtual reality can transform not just where you are, but who you are”,

producendo cambiamenti cognitivi rapidi e persistenti.

Queste nuove tecnologie consentono di immedesimarsi in ruoli differenti in modo veloce e verosimile, e di acquisire, in contesti fisicamente protetti, comportamenti e abitudini che è più difficile ripetere al di fuori della realtà virtuale.

Percettivamente questo permette di assorbire nuove identità e atteggiamenti, soprattutto utilizzando il potente senso della vista, producendo illusioni che vengono registrate plasticamente dal nostro cervello.

Studi effettuati in America asseriscono che il tasso di ricordo degli apprendimenti, ottenuti attraverso programmi di realtà virtuale o aumentata, sono molto elevati e superano di gran lunga quelli delle classiche esperienze d’aula.

La realtà virtuale, e sistemi simili, si stanno dunque accreditando come il futuro dell’apprendimento trasformativo.

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