Come l’efficienza organizzativa può promuovere il benessere sul lavoro

Il National Institute for Occupational Safety and Health, nel febbraio 2018, ha pubblicato gli esiti di un interessante studio condotto dal Centers for Disease Control, il cui obiettivo era quello di testare la reciproca relazione tra tre fattori: inciviltà tra colleghi, stress collegato al lavoro ed inefficienza organizzativa.

L’analisi, che è stata effettuata su un campione di lavoratori del settore sanitario, si basava sulla teoria della conservazione delle risorse (COR, Hofboll, 1989) e mirava ad avvalorare l’ipotesi secondo cui le tre variabili si influenzano reciprocamente, ovvero tutte e tre possono essere sia causa che effetto delle altre.

Secondo la teoria della conservazione delle risorse, ogni individuo che sperimenta una perdita di risorse, è motivato dal tentativo di limitare i danni derivanti da tale perdita, attraverso la conservazione delle risorse stesse, ovvero cercando di limitare il più possibile il consumo di energie.

Con il termine “risorse”, si intende l’insieme di oggetti, energie e condizioni che per l’individuo hanno un valore, poiché gli permettono di raggiungere un determinato obiettivo. In termini organizzativi, per esempio, sul posto di lavoro le risorse comprendono tutti gli aspetti dell’ambiente lavorativo che aiutano il collaboratore a svolgere i propri compiti, e a ridurre lo sforzo fisico e psichico del lavoratore stesso.

Le variabili

Utilizzando questo approccio, gli autori definiscono l’efficienza organizzativa come una risorsa per l’individuo, in quanto rappresenta la percezione di quanto processi e procedure funzionino bene, comprende la sua valutazione del sistema di presa delle decisioni, di come il lavoro è pianificato ed organizzato e del grado di chiarezza e condivisione degli obiettivi.

L’inciviltà tra colleghi, invece, è una delle più comuni forme di maltrattamenti sul posto di lavoro. Essa, a differenza del bullismo, non comprende atti di violenza fisica o intimidazione psicologica, ma si concretizza in comportamenti di indifferenza e disattenzione verso i colleghi. Alcuni esempi di comportamenti incivili sul posto di lavoro possono essere, ad esempio, maleducazione e mancanza di rispetto, o scorrettezza.

Lo stress da lavoro, infine, può essere considerato come lo stadio finale di un processo a lungo termine di perdita di risorse.

Le ipotesi

Sono dunque tre i gruppi di ipotesi che questo studio mira a valutare.

  1. Associazione tra inciviltà tra colleghi e stress da lavoro
    • L’inciviltà tra colleghi provoca stress da lavoro
    • Lo stress da lavoro è causa di inciviltà tra colleghi
  2. Associazione tra inciviltà tra colleghi e efficienza organizzativa
    • L’inciviltà tra colleghi riduce l’efficienza organizzativa
    • L’efficienza organizzativa previene l’inciviltà tra colleghi
  3. Associazione tra efficienza organizzativa e stress da lavoro
    • L’efficienza organizzativa previene stress da lavoro
    • Lo stress da lavoro riduce l’efficienza organizzativa

I risultati

L’analisi dei dati supporta solo parzialmente le ipotesi formulate dagli autori. In particolare, quattro delle ipotesi sono state confermate, mentre le altre due sono state disattese.

Per quanto riguarda la relazione tra inciviltà tra colleghi e stress, lo studio dimostra che l’inciviltà sul posto di lavoro può provocare sintomi da stress: seppure, infatti, comportamenti poco civili tra colleghi non sembrano essere gravi quanto altre forme di bullismo, l’esposizione prolungata a certe situazioni può avere pesanti conseguenze. Viceversa, lo stress da lavoro non sembra essere causa di comportamenti incivili tra colleghi, anche perché i sintomi manifestati sul posto di lavoro (stanchezza, malessere…) non sono percepiti come sgradevoli dai colleghi, e possono suscitare sentimenti diversi come la compassione.

L’unica associazione in cui le due variabili sono sia causa che effetto dell’altra è quella tra inciviltà tra colleghi ed inefficienza organizzativa. Esse si influenzano reciprocamente e si rinforzano nel tempo, causando un circolo vizioso con gravi effetti sia a livello organizzativo, sia relazionale.

Infine, la relazione tra efficienza organizzativa e stress da lavoro non è reciproca, in quanto lo studio ha dimostrato che lo stress può ridurre l’efficienza organizzativa, ma non il contrario.

Inciviltà, esaurimento, efficienza

Le conclusioni

Ciò che lo studio dimostra, in particolare, è l’importanza del ruolo giocato dall’inefficienza dei processi organizzativi in questa dinamica. Essa infatti potrebbe favorire le condizioni per comportamenti incivili tra colleghi, che, a loro volta, potrebbero causare in alcuni individui sintomi da stress.

In conclusione, da questa analisi è possibile dedurre l’importanza degli effetti positivi che interventi organizzativi finalizzati a prevenire comportamenti incivili tra collaboratori possono avere, anche nel migliorare l’efficienza dell’organizzazione. La natura reciproca della relazione fra queste due variabili, infatti, fa sì che ogni iniziativa a supporto di una delle due variabili abbia impatti benefici anche sull’altra.

Organizzazioni con molti casi di comportamenti scorretti tra colleghi possono beneficiare di interventi destinati a migliorare la qualità dei processi di lavoro, come riunioni di condivisione di strategie ed obiettivi, o programmi per arrivare una presa di decisione condivisa. Viceversa, iniziative contro comportamenti scorretti, volte a promuovere educazione e rispetto sul posto di lavoro, possono non solo prevenire l’insorgenza di comportamenti poco civili tra colleghi, ma anche ridurre il rischio di sintomi da stress da lavoro ed inefficienze nei processi di lavoro.

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