Metodo di studio universitario in USA

 

Da un’esperienza personale di studio presso l’Università di Los Angeles in California (UCLA), una delle più prestigiose università americane, nasce una riflessione sul sistema formativo USA.

Lezioni per gli individui

Negli Stati Uniti d’America, le classi universitarie sono composte da un massimo di 25 alunni: il che permette, durante le ore di lezione, una più agevole e diretta interazione con i docenti che stimolano a loro volta la partecipazione, e incoraggiano gli studenti ad intervenire e scambiarsi opinioni.

Ogni studente iscritto ad un’università americana è libero di scegliere la maggior parte dei corsi che desidera frequentare, indipendentemente dalla sua facoltà di provenienza, attingendo dall’intera offerta formativa dell’università. La scelta è unicamente vincolata da un numero obbligatorio di crediti da raggiungere.
La libertà di scegliere un piano di studi personalizzato è un ottimo modo per garantire una formazione individuale degli studenti a 360°.

Le università americane si basano sulla volontà di formare gli studenti incoraggiandoli a seguire i loro personali interessi e a prendere parte attivamente ai corsi scelti.

Metodo di valutazione

Il metodo di valutazione americano tiene infatti conto di due fattori:

  1. le conoscenze acquisite, valutate tramite presentazioni orali e/o compiti scritti, che hanno un peso complessivo sul voto finale del 70-80%
  2. la partecipazione attiva e responsabile in aula

Con partecipazione attiva e responsabile si intende un insieme di aspetti cui i docenti prestano particolare attenzione:

  • Presenza in aula, che sebbene non sia obbligatoria ai fini del superamento del corso, è fortemente consigliata. Ad ogni lezione si procede infatti con l’appello
  • Puntualità alle lezioni
  • Quantità di interventi fatti, di cui si valuta anche qualità e pertinenza
  • Consegna dei lavori entro le scadenze stabilite
  • Numero di volte in cui lo studente si è rivolto al docente nel suo orario di ricevimento.

A pesare sul voto finale sono dunque, oltre alle conoscenze, anche la partecipazione e l’interesse dimostrato.

Dalla formazione alla professione

Aule molte piccole, banchi doppi, appello a inizio lezione, possono indurre a pensare che le università americane siano di fatto molto simili a contesti scolastici pre-universitari. Al contrario, i corsi proposti sono costruiti e pensati in un’ottica estremamente professionalizzante.

L’obiettivo, oltre a facilitare l’apprendimento di nuove conoscenze, è anche quello di responsabilizzare lo studente, e favorire lo sviluppo di un atteggiamento professionale e maturo, adatto alle richieste del mercato del lavoro.

É infatti frequente il parallelismo tra contesto universitario e mondo del lavoro: l’impostazione generale dei corsi, unita all’atteggiamento dei docenti, rimandano a dinamiche tipiche di contesti lavorativi.

Il silenzio religioso che vige prima dell’arrivo del docente, la puntualità di tutti gli studenti, la capacità di poter parlare in maniera ordinata, senza sovrapposizioni, e la scarsa flessibilità dei docenti circa richieste “last minute” di modifiche rispetto ai tempi e/o modalità di consegna, sono esempi di come si voglia incoraggiare e promuovere un clima professionale.

Inoltre, in ottica di formare professionisti, ogni studente è chiamato a rispondere in prima persona delle proprie azioni e ad assumersi la totale responsabilità di eventuali errori o ritardi nello svolgimento del proprio lavoro.

Scadenze e modalità di verifica dei progetti

Un altro aspetto da tenere in considerazione è il rispetto delle scadenze temporali.

I docenti assegnano settimanalmente dei lavori soggetti a tempi di consegna molto rigidi. Oltre alle tempistiche si stabiliscono anche le modalità con cui consegnare il proprio lavoro (e-mail, formato cartaceo sulla cattedra all’inizio o alla fine della lezione…).

Il rispetto di quanto stabilito è fondamentale e incide nella valutazione complessiva del compito. Infatti, parte del punteggio (generalmente 10/15 punti su 100) dipende dalla capacità dello studente di rispettare i termini stabiliti.

L’idea di base è che il tempo non è mai né troppo né troppo poco, ma venga semplicemente dato. Si stimolano pertanto gli studenti a sfruttare al meglio il tempo che hanno a disposizione.

Non ci si aspetta un prodotto eccellente, ma si vuole ottenere il miglior prodotto (relazione, presentazione, ricerca…) che è possibile realizzare nei tempi stabiliti.

Imporre strette scadenze temporali ha come obiettivo quello di incentivare gli studenti a lavorare al meglio delle proprie potenzialità.

Infine, un ulteriore incentivo viene fornito dalle modalità di valutazione dei lavori, che seguono una distribuzione normale o curva gaussiana, detto in altri termini:

i voti non vengono assegnati sulla base della qualità degli elaborati come a sé stanti, ma si premia colui che, nel tempo stabilito, è riuscito a produrre il miglior elaborato possibile che verrà utilizzato come metro di giudizio per l’assegnazione di tutti gli altri punteggi.

 

Share
This